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TUN – Tessile Umbro Naturale

Le radici del sapere dell’azienda Cardinalini sono da sempre profondamente legate ai valori del territorio e in quest’ottica si è sviluppata la collaborazione al progetto T.U.N. (Tessile Umbro Naturale), nata con l’obiettivo di creare una filiera innovativa nei settori dell’allevamento e dell’agricoltura per la produzione di fibre naturali.
Una filiera che parte dalla ricerca dell’Università di Camerino – Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria e dall’Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali per poi passare alla FASE – PROTOTIPALE PRODUTTIVA: creazione di un sistema prototipo di produzione e prima trasformazione delle fibre di origine animale: Lana, Alpaca e Mohair; di fibre di origine vegetale: Canapa; piante tintorie: Guado per Indaco. Per infine arrivare alla FASE della tessitura e della Confezione di Cardinalini di capi ispirati agli abiti dell’800.

Un progetto sperimentale per favorire il potenziamento di nuove reti d’impresa del Tessile Abbigliamento, ma anche per la diffusione della cultura di processi produttivi ecosostenibili e a basso impatto ambientale.

L’Azienda ha partecipato al progetto T.U.N., Tessile Umbro Naturale promosso dalla 3A-PTA, e che ha visto la collaborazione di vari partner, tra cui la CIA Umbria Servizi all’Impresa S.r.l., Assocanapa s.r.l, Maridiana Alpaca S.a.s. di G. Berna & C., Azienda Silvo Pastorale di Valle Oblita Soc. Coop. Agr., Azienda Agricola Bernardo Laureti, Società Semplice Agricola La Fornace.

L’ambizioso progetto T.U.N., promosso fin dall’inizio dalla Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria, ha perseguito l’obbiettivo di sviluppare tre importanti filiere agro-industriali: quella riguardante fibre di origine animale, (lana d’alpaca, mohair e sopravissana), fibre vegetali (canapa) e piante tintoree (guado) per arrivare a definire in fase prototipale quello che sarà il tessuto certificato 100 per cento umbro che mette in relazione due dei più importanti settori dell’economia regionale (agricoltura e tessile). Il tutto partendo da uno studio delle tradizioni tessili regionali attraverso attività innovative che si intersecano con i temi legati alla biodiversità, al recupero del patrimonio storico e delle tradizioni, al rispetto dell’ambiente e alla promozione del territorio attraverso le sue eccellenze.

La rilevanza storica e culturale delle fibre tessili è testimoniata oggi dall’attività del Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco che rappresenta quindi un importante incubatoio di elementi culturali utilizzabili per migliorare la competitività delle imprese umbre, conciliando sempre tradizione e innovazione.